Ogni giorno che passa le prospettive per Roma, a poche settimane dalle elezioni comunali più importanti dalla fine della seconda guerra mondiale, sono disastrose. Scoppiato il bubbone di "mafia capitale", la città, per non affondare definitivamente, avrebbe bisogno di una svolta drastica, ma tutta la robaccia che si è candidata sino ad oggi non promette affatto bene. Non c'è un candidato sindaco che dia garanzie di effettivo rinnovamento. Il PD candida l'ultimo della fila, si fa avanti la Meloni, una ex ragazza un po' confusa, Bertolaso noto incasinatore di situazioni già gravi per conto proprio, Marchini che spera di poter mettere le mani sulla città per ricavarne l'ultimo profitto possibile ed infine la deludentissima candidatura del Movimento 5 stelle, una ragazza completamente inadeguata a mettere mano in un cosmo complesso come Roma, di cui non conosce nemmeno la storia e che è gravata dal peccato originale di aver iniziato la propria carriera avvocatesca, anche se in un ruolo marginale, nello studio del pluricondannato Previti, personaggio oscuro nel quadro politico-giudiziario romano degli ultimi decenni. La Raggi rischia di diventare un Marino bis al femminile, paravento dal volto umano per coprire ogni nefandezza.
Si, sono molto drastico, ma questa è la situazione. Non si scappa. In un momento come questo chiunque abbia a cuore il destino di Roma, la città in cui ho avuto la fortuna di nascere, deve prendere il coraggio a due mani e buttarsi nella mischia. Questo è il motivo per cui ho deciso di candidarmi a sindaco di Roma!
Alle mie spalle non ho né partiti e né movimenti. Per adesso. A mano a mano metterò in rete le mie idee e proposte programmatiche; se sono buone qualche movimento inizierà a germogliare e magari a maggio fiorisce.
Tutte le strade portano a Roma e le vie del Signore sono infinite. Qualche chance remota esiste e faccio appello a tutte le persone per bene, oneste e di buonsenso a mostrare le proprie bandiere e cominciare a fare insieme qualcosa per la propria città.
